Trovato un nuovo farmaco per la prevenzione dell’Alzheimer. I ricercatori della University of California San Diego School of Medicine e del Massachusetts General Hospital hanno individuato un farmaco che si basa sulla modulazione dell’enzima chiave coinvolto nella formazione delle placche amiloidi nel cervello.
Lo studio, pubblicato il 2 marzo 2021 sul Journal of Experimental Medicine ( JEM ), dimostra che il farmaco è sicuro ed efficace nei roditori e nelle scimmie, aprendo la strada a futuri studi clinici sugli esseri umani.
Cause dell’Alzheimer
Un segno distintivo patologico chiave della malattia di Alzheimer riguarda la formazione di placche amiloidi composte da piccoli frammenti proteici noti come peptidi β (Aβ) amiloide. Questi peptidi sono generati da enzimi chiamati β-secretasi e γ-secretasi, che scindono sequenzialmente una proteina chiamata proteina precursore dell’amiloide sulla superficie dei neuroni per rilasciare frammenti Aβ di varia lunghezza. Alcuni di questi frammenti, come l’Aβ42, hanno più tendenza a formare placche amiloidi e la loro produzione è elevata nei pazienti con mutazioni che li predispongono alla malattia di Alzheimer ad esordio precoce.
I farmaci inibitori sono pericolosi, più sicuri sono i farmaci modulatori.
Sono stati fatti diversi tentativi per trattare o prevenire la malattia di Alzheimer utilizzando farmaci che inibiscono la β-secretasi o la γ-secretasi. Ma molti di questi farmaci si sono dimostrati pericolosi per gli esseri umani, probabilmente perché la β-secretasi e la γ-secretasi sono necessarie per scindere ulteriori proteine nel cervello e in altri organi. Un approccio migliore potrebbe coinvolgere farmaci noti come modulatori della γ-secretasi (GSM), che, invece di inibire l’enzima γ-secretasi, alterano leggermente la sua attività in modo che produca meno peptidi Aβ che sono inclini a formare placche mentre continuano a colpire l’altro bersaglio proteico.
“I GSM offrono quindi la capacità di mitigare le tossicità basate sul meccanismo associate agli inibitori della γ-secretasi”, afferma Steven L. Wagner, PhD, professore presso il Dipartimento di Neuroscienze presso la UC San Diego School of Medicine.
Nel nuovo studio, Wagner e colleghi hanno sviluppato un nuovo GSM e lo hanno testato su topi, ratti e macachi. Il trattamento con basse dosi del farmaco, ma ripetute, ha completamente eliminato la produzione di Aβ42 nei topi e nei ratti senza causare effetti collaterali tossici. Il farmaco era anche sicuro ed efficace nei macachi, riducendo i livelli di Aβ42 fino al 70%.
I ricercatori hanno quindi testato il farmaco in un modello murino di malattia di Alzheimer ad esordio precoce, trattando gli animali prima o subito dopo che hanno iniziato a formare placche amiloidi. In entrambi i casi, il nuovo GSM ha ridotto la formazione di placche e l’infiammazione associata alla placca, che si ritiene contribuisca allo sviluppo della malattia.
Il nuovo farmaco potrebbe essere usato per prevenire l’Alzheimer
Ciò suggerisce che il farmaco potrebbe essere utilizzato a scopo profilattico per prevenire la malattia di Alzheimer, sia nei pazienti con mutazioni genetiche che aumentano la suscettibilità alla malattia, sia nei casi in cui le placche amiloidi sono state rilevate dalle scansioni cerebrali.
“In questo studio, abbiamo caratterizzato farmacologicamente un potente GSM che, sulla base dei suoi attributi preclinici, sembra eguagliare o superare la potenza di qualsiasi GSM precedentemente testato”, aggiunge il dottor Rudolph E. Tanzi, professore di Neurologia ad Harvard e Massachusetts General Ospedale. “Futuri studi clinici determineranno se questo promettente GSM è sicuro per gli esseri umani e potrebbe essere utilizzato per trattare o prevenire efficacemente la malattia di Alzheimer”.
(Fonte: Eurekalert)