Plastica nei ghiacciai fino a 14 metri di profondità in Groenlandia e Antartide. Scienziati hanno analizzato carote di ghiaccio delle calotte polari ed hanno trovato “significative” particelle di plastica, di cui molte provenienti da pneumatici, dalla dimensione quasi nanoscopica.
Presenza di Polietilene e altre plastiche
Utilizzando nuovi metodi di calcolo, i ricercatori hanno scoperto che fino ad una profondità di 14 metri dalla calotta della Groenlandia e dal ghiaccio marino dell’Antartide, ci sono cospicue particelle di nanoplastiche. Più della metà è rappresentata dal Polietilene (PE) ed il resto da: Polipropilene (PP), Polietilene tereftalato (PET), polistirene (PS e cloruro di polivinile (PVC).
Le plastiche dei pneumatici sono state rilevate nel sito polare settentrionale e non sono presenti al sud.
Plastica nei ghiacciai polari trasportata dal mare e dal vento
Nel ghiaccio della Groenlandia gli scienziati scoprono in media 13,2 ng/mL di plastica, mentre nel ghiaccio dell’Antartide 52,3 ng/mL.
Attraverso i mari e i venti le particelle di microplastica e di nanoplastica riescono a raggiungere le terre più incontaminate, persino isole remote e l’Himalaya.
Per arrivare nelle regioni polari, la plastica ha dunque viaggiato per i mari e con il vento, restando poi intrappolata nel ghiaccio. Occorrono studi più approfonditi e lunghi per comprendere con precisione come queste particelle siano arrivate ai poli per poi restare inglobate nel ghiaccio. Molta di questa plastica ritrovate risale addirittura agli anni ’60.
(Fonte: Nanoplastics measurements in Northern and Southern polar ice)