Organi umani universali per i trapianti. Sarà forse possibile avviare una sperimentazione clinica entro 12-18 mesi che permetterebbe di utilizzare organi umani resi compatibili per qualunque gruppo sanguigno.
La ricerca pioneristica grazie alla quale potrebbe partire la prossima fase clinica è pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine dai Latner Thoracic Surgery Research Laboratories e dell’Ajmera Transplant Centre a Toronto.
Risultati dello studio sugli organi da trapianto resi universali
I ricercatori hanno reso universalmente compatibili gli organi da trapiantare procedendo ad una “ripulitura”. Lo studio condotto in Canada è stato eseguito su una coppia di polmoni di un donatore con gruppo sanguigno A. Uno dei polmoni è stato “lavato” con gli enzimi per farlo diventare compatibile con il sangue del gruppo 0.
Il processo è avvenuto con un innovativo sistema di perfusione extracorporea (chiamata EVLP, ex vivo lung perfusion) che ha sottoposto l’organo ad un lavaggio a base di enzimi per rimuovere gli antigeni del gruppo sanguigno A espressi sulla superficie dei vasi sanguigni.
Sono stati utilizzato due enzimi: FpGalNAc deacetylase e FpGalactosaminidase.
Dopo la perfusione con sangue di tipo 0 (che ha simulato ciò che accadrebbe dopo il trapianto), non si sono avuti segni di rigetto, a differenza del polmone non trattato.
“Gli enzimi sono i catalizzatori di Madre Natura che realizzano particolari reazioni”, spiega il biochimico Stephen Withers. “Questo gruppo di enzimi che abbiamo trovato nell’intestino umano riesce a tagliare via gli zuccheri dagli antigeni A e B dei globuli rossi convertendoli in cellule universali di tipo 0. In questo esperimento, si è aperta la strada verso la creazione di organi universali per ogni gruppo sanguigno”.
Avere organi da trapianto universali “significa poter abbattere la barriera della compatibilità sanguigna per dare priorità ai pazienti in base all’urgenza clinica, salvando più vite e sprecando meno organi”, aggiunge il coordinatore dello studio Marcelo Cypel, direttore della chirurgia dell’Ajmera Transplant Centre. “Con l’attuale sistema di compatibilità, le liste d’attesa possono allungarsi per alcuni pazienti in base al loro gruppo sanguigno”.
Per un trapianto di polmone, spiega la prima autrice dello studio Aizhou Wang, i pazienti del gruppo 0 attendono in media il doppio rispetto a quelli del gruppo A. “Questo si riflette poi sulla mortalità: i pazienti del gruppo 0 che necessitano di un polmone hanno un rischio più alto del 20% di morire in lista d’attesa”. Questa disparità vale anche per altri organi: i pazienti del gruppo 0 o del gruppo B che hanno bisogno di un nuovo rene rimangono in attesa per una media di 4-5 anni rispetto ai 2-3 anni dei gruppi sanguigni A e AB.