Malattia morbo di Parkinson causata dal sistema gastrointestinale.
La malattia di Parkinson, la cui causa è rimasta a lungo un mistero, potrebbe avere origine nel sistema gastrointestinale.
Una nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Gut, suggerisce che alcune condizioni gastrointestinali – come la sindrome dell’intestino irritabile, la difficoltà di deglutizione e la stitichezza – potrebbero essere i primi segnali d’allarme del morbo di Parkinson.
La malattia, con cui anche l’attore Michael J. Fox ha lottato pubblicamente, è un disturbo del cervello che colpisce più comunemente la mobilità, causando tremore e rigidità, oltre a ostacolare l’equilibrio e la coordinazione nelle persone di solito di età superiore ai 60 anni, secondo l’Istituto Nazionale di Salute.
Parkinson e disturbi gastrointestinali
Sebbene gli esperti ritengano che la condizione sia causata sia da fattori genetici che ambientali, la nuova ricerca è il “primo studio multicentrico” a trovare una relazione tra disturbi del tratto gastrointestinale e un aumento del rischio di Parkinson.
Lo studio ha confrontato 24.624 pazienti affetti da Parkinson con persone che avevano altre malattie neurologiche e con persone che non ne avevano alcuna. Quindi, hanno diviso i pazienti adulti in base alle condizioni intestinali e quei partecipanti sono stati abbinati a un paziente che non aveva disturbi gastrointestinali.
Il team di ricercatori, proveniente dagli ospedali universitari di Leuven in Belgio e dalla Mayo Clinic in Arizona, ha seguito i partecipanti per cinque anni per osservare chi ha sviluppato il morbo di Parkinson o un’altra condizione neurologica e chi no.
Il rapporto ha rivelato che quelli con svuotamento ritardato dello stomaco, difficoltà di deglutizione e stitichezza raddoppiavano il rischio di sviluppare il Parkinson in cinque anni; mentre la sindrome dell’intestino irritabile senza diarrea ha presentato un rischio aumentato del 17%.
La malattia infiammatoria intestinale, tuttavia, non presentava un rischio maggiore.
È interessante notare che la rimozione dell’appendice sembrava ridurre il rischio di Parkinson, sebbene i ricercatori non fossero sicuri degli esatti meccanismi in gioco.
“Questi risultati garantiscono l’attenzione alle sindromi [gastrointestinali] nei pazienti a rischio più elevato di malattia di Parkinson e sottolineano la necessità di ulteriori indagini sui precedenti [gastrointestinali] nella malattia di Alzheimer e nella malattia cerebrovascolare”, hanno concluso gli autori dello studio.
Ma le scoperte mediche hanno suggerito la speranza all’orizzonte per la diagnosi e il trattamento precoci.
(Fonte: Parkinson’s may originate in the gut: New study reveals warning signs)