Lesioni muscolari si guariscono da sole: importante scoperta per curare le distrofie. Il meccanismo consiste nell’attivazione delle cellule adulte più vicine alla lesione, le quali avviano la riparazione attraverso la produzione di proteine.
Dunque, in questo processo di autoriparazione dei muscoli non intervengono le cellule staminali.
A scoprire questo meccanismo è stato il gruppo dell’Università spagnola Pompeu Fabra guidato da William Roman.
Lo studio è descritto sulla rivista Science.
I muscoli si autoriparano
Il meccanismo che consente l’autoriparazione dei muscoli scheletrici, responsabili della locomozione, è piuttosto complesso e ancora da esplorare. I muscoli scheletrici hanno la caratteristica, quasi unica nel corpo dei mammiferi, di essere costituiti da cellule che hanno più di un nucleo. Tali cellule sono sottoposte a forti sollecitazioni e capita spesso che vengano danneggiate, ma grazie a “un meccanismo di protezione autonomo” riescono a guarirsi.
I ricercatori hanno scoperto che ogni volta che avviene una lesione si accende un campanello d’allarme che fa partire una serie di segnali molecolari a catena. Questi segnali allertano le cellule muscolari più vicine alla lesione, le quali attivano alcune proteine coinvolte nel loro movimento come la dineina. E’ in questo modo che riescono a raggiungere il punto da riparare.
Quando arrivano a destinazione, inicaizno a produrre la molecola di Rna messaggero (mRna) che contiene le istruzioni necessarie a riparare il danno. In pratica, i muscoli riescono ad autoripararsi stimolando la riorganizzazione del nucleo delle loro cellule adulte più vicina alla lesione.
“Questo processo di autoriparazione delle fibre muscolari si verifica sia nei topi che nell’uomo dopo una lesione muscolare indotta dall’esercizio e rappresenta quindi un meccanismo protettivo efficiente in termini di tempo ed energia per la riparazione di lesioni minori”, osserva la biologa Pura Muñoz-Cánoves, dello stesso gruppo di ricerca.
Scoperta importante per combattere alcune forme di distrofia
Questo speciale meccanismo di autoriparazione muscolare, che è stato osservato sia nelle cellule di topo sia in quelle umane, è un nuovo tassello per la medicina rigenerativa, il quale potrebbe accelerare e semplificare il recupero dei muscoli dopo un incidente o una malattia.
Il genetista Giuseppe Novelli dell’Università di Roma Tor Vergata, ha detto all’Ansa: “Ci sono malattie neuromuscolari e atrofie che non rispondono alle terapie basate sulle cellule staminali e ora cominciamo a capire perché.”
“E’ un lavoro nuovo e interessante – ha aggiunto – ed è possibile che il sistema scoperto coinvolga molti attori”. I ricercatori spagnoli, hanno dimostrato che il muscolo danneggiato può essere riparato non solo dalle cellule staminali /satelliti esistenti già nei nostri muscoli, ma anche attraverso un nuovo meccanismo che coinvolge proprio i nuclei delle cellule del muscolo (mionuclei), che vengono stimolati a migrare verso la zona della lesione da alcune proteine specifiche e quindi si attivano a produrre nuovi Rna messaggeri che permettono di sintetizzare proteine necessarie all’autoriparazione muscolare”.
Almeno quattro le ricadute della scoperta, importanti sia per la ricerca di base, sia per le possibili applicazioni. Prima di tutto si dimostra quanto sia importante l’architettura cellulare e poi si dimostra che “il nucleo, come abbiamo sempre ritenuto, è un organulo cellulare attivo e non soltanto un contenitore di acidi nucleici”; in terzo luogo la ricerca “aiuta a capire come mai in alcune malattie neuromuscolari non c’è auto-riparazione, probabilmente perché non si attivano i nuclei e non migrano” e infine “si apre la caccia a farmaci capaci di attivare i nuclei delle cellule muscolari, utili contro malattie genetiche e forse anche contro i traumi muscolari”, per esempio degli sportivi.
(Approfondimenti: New Mechanism Discovered for Muscle Regeneration)