Una delle cause dell’inquinamento atmosferico sono le polveri sottili (particolato PM) prodotte dall’uomo. Il particolato atmosferico è pericoloso per la salute e deriva da emissioni dei veicoli, dalle combustioni di biomasse e legna nelle abitazioni. A riguardo è stata pubblicata l’analisi sulla rivista Nature, a cura dei ricercatori dell’Istituto Paul Scherrer di Villigen in Svizzera.
Cosa rende dannose le polveri sottili?
Alcune polveri sottili contengono più composti chimici con Potenziale Ossidativo che le rendono molto dannose per la salute. Da questo deriva che è’ più grave la qualità delle polveri rispetto alla quantità.
Infatti, il Potenziale Ossidativo da anni viene monitorato come principale fattore di rischio per lo sviluppo delle malattie e si è cercato di risalire alle sue fonti di origine.
Il gruppo di ricercatori guidati da Kaspar Dallenbach ha analizzato 90 campioni di PM10, raccolti in 9 siti di Svizzera e Liechtenstein; confrontando le misurazioni con modelli della qualità dell’aria, si è scoperto che le fonti principali con maggiore Potenziale Ossidativo sono le attività umane (emissioni dei freni delle auto e combustione della legna).
Per tale ragione, questo tipo di inquinamento è concentrato nei luoghi a maggiore densità abitativa. Le misure adottate finora in Europa si sono focalizzate solo a tenere sotto controllo le quantità di particolato, ma non bastano per abbassare il Potenziale Ossidativo, per il quale occorre un maggiore controllo sulle fonti individuate.
Che cos’è il Potenziale Ossidativo?
Il Potenziale Ossidativo (OP) è definito come la capacità delle particelle di eliminare gli antiossidanti fisiologici e generare ossidazione (ROS “reactive oxygen species”).