Nel 2020 la ricerca è continuata anche per trovare nuove cure per il diabete di tipo 1 e le speranze che possa arrivare una svolta ci sono grazie a studi su cellule ingegnerizzate e anticorpi monoclonali. Ma si può contare anche su altre possibili alternative.
Ecco quali sono gli studi più promettenti per la cura del diabete 1.
Cellule ingegnerizzate
E’ uno studio dell’Università Arizona Health Sciences, pubblicato su Proceeding of National Academy of Sciences. I ricercatori hanno ingegnerizzato una nuova cellula T rendendola in grado di attaccare le cellule T patogene, che sono la causa del diabete di tipo 1. Una futura cura immunoterapica potrebbe essere l’importante novità nei trattamenti della malattia.
Anticorpi monoclonali
L’altro studio portato avanti dalla Janssen Research and Development, si è concentrato sugli anticorpi monoclonali. In particolare l’anticorpo monoclonale Golimumab ha dato risultati ottimali nei bambini e nei giovani affetti da diabete 1. Golimumab ha migliorato la produzione di insulina endogena ed ha ridotto l’utilizzo di insulina esogena rispetto al placebo.
L’altro anticorpo monoclonale che è promettente nel caso della prevenzione del diabete mellito di tipo 1 è il Teplizumab, che è in fase di valutazione dall’azienda biofarmaceutica Provention Bio. Si tratta di un anticorpo monoclonale anti-CD3 il cui studio è stato pubblicato su New England Journal of Medicine a novembre del 2020.
Cellule staminali per il diabete 1
Le cellule staminali per la cura del diabete di tipo 1 si sono rivelate funzionali nella guarigione dei topi. Lo studio è in corso all’Università di Alberta e rappresenta nuovi spiragli per contrastare questa malattia che ha un’incidenza elevata nella popolazione mondiale. L’OMS stima che i malati di diabete nel mondo siano 422 milioni.
Per continuare la ricerca con le cellule staminali sono già pronti i finanziamenti del Governo Canadese che ha già in corso un progetto di ricerca denominato: 100 Years of Insulin: Accelerating Canadian Discoveries to Defeat Diabetes.
Insulina: una nuova molecola più efficiente
Anche sull’insulina ci sono nuovi passi: i ricercatori dell’Università di Copenaghen insieme all’azienda biotecnologica Gubra, hanno creato una molecola di insulina capace di regolare in modo migliore e più sicuro la glicemia nei pazienti con diabete di tipo 1.
Lo studio pubblicato su Chemistry A European Journal, parla di “Un’insulina reattiva al glucosio (GRI) che risponde ai cambiamenti nelle concentrazioni di glucosio nel sangue…”
La ricerca dunque non si è arrestata e in cantiere ci sono anche altri studi molto all’avanguardia, che vanno dall’ingegnerizzazione biomolecolare, alla creazione di un pancreas artificiale.
(Riferimenti fonti: diabete.com)