Cure tumori: nuovi trattamenti di supporto alla chemioterapia. Lo studio realizzato dai ricercatori dell’Ifom e dell’Università degli Studi di Milano coordinati da Marco Foiani (direttore scientifico Ifom), con il sostegno di Fondazione Airc, ha scoperto il ruolo degli amminoacidi che rendono più sensibili le cellule tumorali alla chemioterapia.
I risultati, pubblicati sulla rivista Developmental Cell, potranno aprire la strada a nuove strategie terapeutiche personalizzate.
“Da oltre 15 anni – spiega Foiani – il nostro gruppo di ricerca sta indagando come le condizioni metaboliche della cellula, influenzate anche dal nostro regime nutrizionale, possono influenzare la stabilità del genoma”.
I ricercatori avevano scoperto tempo fa che la proteina Beclin1 ha un ruolo cruciale nel condizionare la risposta della cellula al danno al Dna indotto dai farmaci chemioterapici, ma non era chiaro come e perché.
“Quanto è emerso ora dalle nostre ricerche effettuate combinando approcci di genetica, metabolomica e proteomica – prosegue Foiani – è che la funzione protettiva di Beclin è dovuta all’influenza che esercita sul trasporto degli aminoacidi a livello della membrana cellulare”.
“In particolare – spiega Arta Ajazi, prima autrice dell’articolo – la perdita di funzione di Beclin comporta un significativo incremento del trasporto di diversi amminoacidi, tra cui il triptofano e la leucina, dall’ambiente esterno a quello interno alla cellula. Una volta entrati nella cellula, tali amminoacidi sono essenziali per produrre proteine che consentono alle cellule di riparare il Dna, consentendo alle cellule di sopravvivere allo stress causato, per esempio, da farmaci chemioterapici. Questo effetto può spiegare la capacità delle cellule, mutate nel gene che codifica Beclin, di resistere ai farmaci chemioterapici”.
Trattamenti personalizzati che possono evitare la chemioterapia
Grazie a questi risultati prossimamente si potrebbero trattare i pazienti oncologici con trattamenti medici personalizzati che possano evitare la chemioterapia ove il test genomico evidenzi mutazioni di Beclin.
Le prossime tappe saranno quelle di sviluppare trattamenti che combinino la chemio con supplementi nutrizionali per influenzare la concentrazione degli amminoacidi nell’ambiente in cui cresce il tumore.
“Il prossimo passo che intendiamo compiere – conclude Foiani – è mirato allo sviluppo di trattamenti sperimentali antitumorali che combinino la chemioterapia con supplementazioni nutrizionali volte a influenzare la concentrazione degli amminoacidi nell’ambiente in cui il tumore cresce. Lo scopo è rendere le cellule cancerose maggiormente sensibili alla chemioterapia, potenziando l’effetto del trattamento e riducendone al contempo la tossicità”.
(Fonte: Dai laboratori IFOM e UNIMI: il metabolismo degli aminoacidi influenza la risposta dell’organismo alla chemioterapia)