Correlazione fra autismo e microbiota intestino: nuovo studio conferma legame.
Un nuovo studio condotto da 43 scienziati di diverse discipline ha evidenziato un forte collegamento tra il disturbo dello spettro autistico (ASD) e i microbi intestinali, considerati come il “secondo cervello” del nostro corpo. Questa ricerca non ha identificato le cause specifiche dell’autismo, né individuato sottotipi specifici, ma ha rivelato un profilo intestinale comune tra le persone con ASD.
Se ulteriori ricerche riescono a chiarire questo importante biomarcatore, potrebbe essere utilizzato per diagnosticare l’ASD e sviluppare potenziali trattamenti.
Autismo e problemi gastrointestinali
Gli scienziati hanno scoperto che le persone con autismo hanno maggiori probabilità di soffrire di problemi gastrointestinali come costipazione, diarrea, gonfiore e vomito. Studi recenti hanno iniziato a trovare collegamenti tra la composizione dei microbi intestinali e i disturbi neurosviluppo come l’ASD. Tuttavia, questa connessione non è sempre coerente e alcuni esperti hanno suggerito che non siano i batteri intestinali a causare l’ASD, ma piuttosto che i bambini con autismo abbiano una dieta limitata a causa di una selettività alimentare, influenzando così i tipi di batteri presenti nell’intestino.
Lo studio recente ha incorporato 10 set di dati esistenti sull’autismo e il microbioma, oltre a 15 set di dati riguardanti modelli dietetici, metabolismo, profili delle cellule immunitarie e profili di espressione genica nel cervello umano. I risultati di questa analisi hanno evidenziato “associazioni più forti tra microbi intestinali, immunità dell’ospite, espressione cerebrale e modelli dietetici rispetto a quanto riportato in precedenza”. Sebbene la connessione tra intestino e cervello sia ancora oggetto di studio, questa ricerca contribuisce a comprendere meglio il ruolo del microbioma nel disturbo autistico.
Microbioma e autismo: gli studi negli anni
Il microbiota intestinale è stato ipotizzato per la prima volta come coinvolto nello sviluppo dell’ASD nel 1998. Tuttavia, gli studi iniziali erano considerati di qualità bassa o moderata a causa di limitazioni come le dimensioni ridotte dei campioni e la mancanza di spiegazioni sulle fonti dei campioni fecali. La nuova analisi ha cercato di superare queste limitazioni confrontando dati esistenti sull’intestino e sull’ASD, utilizzando un algoritmo per abbinare individui autistici e neurotipici in base a età e sesso. Ciò ha permesso ai ricercatori di analizzare le differenze nei microbi intestinali in oltre mille individui.
I risultati dello studio hanno identificato firme metaboliche associate alla dieta, all’espressione genica e a specifici microbi intestinali che sono risultati simili a quelli di uno studio recente sui trapianti fecali in bambini con ASD, che ha mostrato miglioramenti continui nei sintomi gastrointestinali e comportamentali. Ciò suggerisce un potenziale ruolo del microbioma nel migliorare i sintomi dell’autismo, anche se non è ancora chiaro come i cambiamenti intestinali siano correlati ai cambiamenti cerebrali effettivi.
Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di ulteriori approfondimenti a lungo termine che esaminino il maggior numero possibile di set di dati e comprendano come avvengono i cambiamenti quando viene applicato un’intervento terapeutico.
(Fonte: The Connection Between Autism And The Gut Microbiome Is Clearer Than Ever)