Asma nei neonati: fra le cause un lievito presente nell’intestino che ne aumenta il rischio. Il lievito si chiama Pichia kudriavzevii e gli scienziati hanno scoperto che un’eccessiva presenza nell’intestino dei bambini espone allo sviluppo di asma bronchiale.
Lo studio è stato eseguito da Ozlyn Boutin, studente del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia dell’Università della Columbia Britannica, Vancouver, che lo ha pubblicato sulla rivista eLife. Il ricercatore ha indagato il nesso fra la crescita elevata del lievito intestinale e l’asma nei neonati entro i primi tre mesi di vita. Infatti questo periodo è fondamentale per il nascituro in quanto sia il sistema immunitario che il microbioma intestinale si rinforzano e si sviluppano.
Lievito Pichia kudriavzevii e infiammazione polmonare
Il ricercatore e i suoi colleghi hanno osservato il legame fra il lievito e l’asma dei neonati in Ecuador. Per approfondire l’analisi hanno raccolto i dati di uno studio su 123 neonati del Canada ed hanno scoperto il nesso fra il microrganismo e i problemi respiratori dei bambini. Una quantità eccessiva del lievito Pichia kudriavzevii nelle feci dei neonati è stato il dato che ha confermato il sospetto.
Facendo esperimenti sui topi appena nati e con asma, si è osservato che quando venivano esposti al lievito soffrivano di una più marcata infiammazione polmonare. Al contrario se i topi erano più cresciuti, l’esposizione al lievito non dava alcuna conseguenza.
I primi mesi di vita del neonato sono un periodo critico
Dai risultati ottenuti, gli autori dello studio hanno compreso che esiste una “finestra critica” nei primi mesi di vita del bambino. In questo periodo le influenze del lievito Pichia kudriavzevii sul microbioma intestinale possono arrecare danni al sistema immunitario e aumentare il rischio di asma nel corso della vita. Il lievito interferisce rallentando l’attività dei batteri intestinali che producono acidi grassi a catena corta, composti antinfiammatori.
“Il nostro studio aggiunge alla nostra comprensione dell’asma associato al microbiota e suggerisce che l’inibizione della crescita eccessiva del lievito con SCFA (acidi grassi a catena corta, n.d.r.) nei primi anni di vita potrebbe essere un approccio efficace per prevenire questa condizione”, spiega Brett Finlay, professore alla British Columbia e autore senior dello studio.