Antartide ultime notizie: collasso di grande piattaforma di ghiaccio della dimensione della città di Roma. La piattaforma è collassata nella parte orientale dell’Antartide, denominata Coger.
Dagli scatti fatti prima e dopo la rottura, dal satellite europeo Sentinel-2 del programma Copernicus, dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e della Commissione europea, si vede come un puzzle che si sta scomponendo in mille pezzi.
Ondata di calore anomalo di metà marzo ha causato il collasso
L’anomala ondata di calore di metà marzo ha forse causato il collasso, che è infatti avvenuto in concomitanza dell’innalzamento della temperatura nel plateau antartico, che ha raggiunto picchi di oltre 40 gradi oltre la norma. Questo è stato un record senza precedenti, che ha portato i ricercatori della base Concordia a fare una foto provocatoria in bermuda e collane hawaiane, mentre il termometro indicava la temperatura più calda del periodo, 11,8 gradi sotto zero.
“Non è mai stata documentata un’ondata di caldo così estrema nel plateau antartico: basti pensare che siamo all’inizio dell’inverno australe e parliamo di un luogo che si trova a 3.000 metri di quota. Solitamente, in questo periodo dell’anno, la temperatura media giornaliera è compresa tra i 60 e i 55 gradi sotto zero“, osserva Renato Colucci, ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e docente di glaciologia dell’Università di Trieste.
Dal 16 marzo 2022 la temperatua è iniziata a salire fino a raggiungere il picco di -11,8 gradi in data 18 marzo, per poi gradualmente tornare nella norma verso il 23 marzo.
“Il plateau antartico è un deserto bianco, caratterizzato da aria molto secca, cielo sempre sereno e precipitazioni molto rare: in quei giorni invece – ricorda Colucci – è arrivata aria umida, sono comparse molte nuvole e ha perfino nevicato. Colpa della corrente a getto (jet stream), il flusso d’aria canalizzato che al limite della troposfera regola la circolazione delle perturbazioni: a metà marzo ha formato un’ansa molto stretta che si è infilata sopra il plateau, portando con sé una massa di aria umida e mite che stazionava sull’oceano tra l’Antartide e l’Australia”.
E’ causa del cambiamento climatico?
I ricercatori non si sbilanziano e l’esperto del CNR afferma: “Ancora non lo sappiamo” – precisanto che: “I modelli del global warming indicano che questo tipo di eventi estremi a matrice calda potrebbero diventare sempre più probabili e frequenti, ma al momento ci manca una casistica per verificarlo, non possiamo cioè escludere che l‘episodio registrato sia frutto della casualità: per ora le temperature nel plateau antartico non mostrano un trend in salita, a differenza di quanto vediamo sulle coste e sulla penisola dell’Antartide così come nell’Artico”.
(Fonte notizia Ansa)