Alzheimer segni precoci diagnosticabili molti anni prima grazie al monitoraggio dei livelli della proteina tau. Un gruppo di ricercatori ha scoperto che il morbo di Alzheimer può essere latente già da decenni prima della comparsa dei sintomi.
I ricercatori hanno tenuto sotto osservazione 290 persone considerate a rischio di sviluppo della malattia perché presente nei familiari. In 81 di questi soggetti si sono rilevati cambiamenti biologici con sviluppo di problemi cognitivi.
Gli scienziati hanno analizzato il liquido cerebrospinale nel quale il cervello è immerso ed hanno riscontrato aumenti della proteina tau già 34 anni prima della manifestazione dei sintomi.
In uno studio pubblicato su Science Translational Medicine, un team di ricerca supportato dal NIH ha prodotto alcune delle prime mappe che mostrano dove le proteine tau si accumulano nel cervello delle persone con Alzheimer precoce. Le nuove scoperte suggeriscono che mentre l’amiloide-beta rimane un segno precoce affidabile della malattia di Alzheimer, la tau può essere un predittore più informativo del declino cognitivo di una persona e della potenziale risposta al trattamento.
Studio su concetrazione di tau e beta-amiloide nel cervello
Uno studio, condotto da Beau Ances e Matthew Brier della Washington University, St. Louis, si è proposto di esplorare come l’accumulo di tau e beta-amiloide, sebbene collegato a diversi processi patologici, sia correlato clinicamente nel monitoraggio della progressione dell’Alzheimer. Per dare un’occhiata, hanno ripreso l’amiloide-beta e hanno usato un agente di imaging di nuova disponibilità per la tau che, quando iniettato nel flusso sanguigno di una persona, si lega alla proteina e la rende visibile nelle scansioni di tomografia per immagini di positroni (PET) del cervello.
I ricercatori hanno studiato 46 persone, 36 controlli sani e 10 persone con diagnosi di Alzheimer lieve. I partecipanti, che avevano una media di 75 anni, sono stati sottoposti a una risonanza magnetica e a due scansioni PET per visualizzare la distribuzione di tau e beta-amiloide nel cervello. Tutti i partecipanti hanno anche completato i test di memoria standard per la demenza. Inoltre, la maggior parte dei partecipanti allo studio ha misurato i livelli di tau e beta-amiloide nel liquido cerebrospinale e si è sottoposta a test neuropsicologici.
Accumulo della proteina tau legata alla perdita di memoria
Sebbene l’amiloide-beta e la tau tendano a concentrarsi in diverse parti del cervello, i ricercatori hanno scoperto che l’accumulo di tau nel lobo temporale è strettamente legato ai sintomi della perdita di memoria, misurati con test standard di capacità cognitiva su carta e matita. Le scansioni beta-amiloide, tuttavia, non hanno mostrato la stessa capacità di prevedere le prestazioni cognitive di una persona.
L’Azheimer è una malattia degenerativa che peggiora con il trascorrere degli anni ed i primi segni possono comparire in media intorno ai 60-65 anni per poi degenerare verso gli 80 anni. Perciò riuscire a fare una diagnosi sempre più precoce sarebbe indispensabile per intervenire in modo rapido e contrastare i danni.
(Approfondimenti: Alzheimer’s Disease: Tau Protein Predicts Early Memory Loss)