Alzheimer diagnosi: nuovo marcatore cerebrale MTBR-tau243 per monitorare la malattia.
Si tratta di una scoperta importante sulla possibilità di misurare un marcatore cerebrale chiamato MTBR-tau243 nel liquido cerebrospinale. Questa proteina tau è facilmente rintracciabile nel sistema nervoso centrale e sembra essere collegata alla progressione della malattia.
Proteine beta-amiloide e Tau
Attualmente, gli scienziati sanno che il cervello colpito dall’Alzheimer è influenzato da due tipi di pressione: l’accumulo di proteina beta-amiloide al di fuori dei neuroni, che forma delle placche e il dannoso aggregato di un’altra proteina chiamata tau all’interno delle cellule nervose. Entrambi questi fattori sono neurotossici e portano alla morte delle cellule cerebrali, ma il ruolo della beta-amiloide sembra essere più rilevante nelle prime fasi della malattia, mentre la tau diventa più significativa nelle fasi più avanzate del declino cognitivo.
In passato, non esisteva un modo facile per misurare la quantità di tau nel cervello dei pazienti con Alzheimer. Tuttavia, uno studio pubblicato su Nature Medicine ha identificato la proteina tau specifica chiamata MTBR-tau243 nel liquido cerebrospinale, che sembra essere collegata sia agli aggregati di tau nel cervello sia all’aumento dei sintomi di declino cognitivo caratteristici della malattia di Alzheimer.
Misurazione della proteina MTBR-tau243
Il team di scienziati delle Università di Washington a St. Louis e dell’Università di Lund in Svezia ha eseguito misurazioni dei livelli di MTBR-tau243 nel liquido cerebrospinale di 667 volontari, tra Svezia e Stati Uniti, che hanno partecipato a studi sulla malattia di Alzheimer. Il gruppo di volontari includeva pazienti sani e pazienti con diversi stadi della malattia di Alzheimer, alcuni con placche amiloidi, ma senza sintomi cognitivi, e altri con aggregati estesi di amiloide e tau e una diagnosi di demenza certa.
I risultati dello studio hanno mostrato una forte correlazione tra i livelli di MTBR-tau243 nel liquido cerebrospinale, la quantità di tau nel cervello e il deterioramento delle funzioni cognitive. Questa scoperta è importante perché permette una misurazione meno costosa e invasiva rispetto alle tecniche di imaging cerebrale standard, come la tau PET (tomografia a emissione di positroni), che è presente solo in strutture specializzate.
Nel futuro, il monitoraggio dei livelli di MTBR-tau243 attraverso un semplice prelievo spinale potrebbe consentire di comprendere a che stadio della malattia si trovano i pazienti, osservare la progressione della demenza e valutare l’efficacia dei farmaci in fase di studio contro l’Alzheimer, che mirano proprio alla proteina tau. Combinando l’analisi delle quantità di due forme di tau – MTBR-tau243 e tau fosforilata – sarebbe possibile prevedere le funzioni cognitive con quasi la stessa efficacia della tau PET.
(Approfondimenti: Tau-based biomarker tracks Alzheimer's progression)