E’ possibile ringiovanire? Novità 2022 dalla ricerca scientifica pubblicata sulla rivista eLife. I ricercatori del Babraham Institute in Gran Bretagna, hanno ottenuto il ringiovanimento delle cellule della pelle con la tecnica di riprogrammazione dei “fattori di Yamanaka“.
Ringiovanire la pelle con la riprogrammazione cellulare
Gli autori di questo nuovo studio hanno “rimesso a punto” la tecnica di riprogrammazione cellulare scoperta dal premio Nobel Shinya Yamanaka. Si tratta di trasformare le cellule mature e differenziate in cellule staminali pluripotenti indotte, usando un cocktail di proteine ringiovanenti (Oct4, Sox2, Klf4 e cMyc, conosciute come ‘fattori di Yamanaka’), somministrate alle cellule in provetta per soli 13 giorni, anziché 50 (come previsto dalla tecnica originaria).
Con questa nuova regolazione, le cellule hanno conservato la loro identità, ma hanno anche corretto la funzionalità.
In pratica, le cellule solo parzialmente riprogrammate, hanno perso tutti i segni dell’età e, solo momentaneamente, anche la loro identità. Sono poi state coltivate in condizioni normali in modo da riacquisire la loro identità di cellule della pelle (fibroblasti) e hanno così ripreso la loro funzione di produrre collagene come le cellule più giovani.
Il meccanismo è ancora da esplorare, ma ha aperto a nuove prospettive per la lotta all’invecchiamento e per la medicina rigenerativa.
Le cellule riprogrammate guariscono più velocemente le ferite
Per testare le cellule riprogrammate, i ricercatori le hanno provate simulando una ferita. Hanno osservato che i fibroblasti ringiovaniti migravano verso il taglio più velocemente rispetto a quelli non trattati.
“Pochi giorni fa esperimenti simili, ma condotti in vivo su topi, avevano dimostrato che questa tecnica di riprogrammazione parziale non produce instabilità genetica e tumori come accade invece con la riprogrammazione totale – commenta Giuseppe Novelli, genetista dell’Università di Roma Tor Vergata – ma gli orologi dell’invecchiamento sono rimasti bloccati per molti organi come fegato, reni, muscoli, milza e polmoni. La pelle, invece, ha avuto la migliore risposta al ringiovanimento. E’ stata infatti osservata una rafforzata capacità dei topi di guarire ferite cutanee senza lasciare cicatrici. I dati inglesi confermano questi risultati e certamente aprono una nuova strada almeno per la pelle. Rinfrescare le cellule negli esseri umani che invecchiano, invece, sarà molto più complicato, dati i pericoli di gravi effetti collaterali. Tuttavia – conclude l’esperto – in futuro potremmo pensare di sfruttare il ringiovanimento cellulare per sviluppare trattamenti nuovi con cui rallentare o far regredire malattie che compaiono con l’età, come l’osteoporosi, il diabete e la demenza“.
(Fonte notizia Ansa)