Novità sulle terapie oncologiche: virus dell’intestino ne potenzia l’effetto.
Studi condotti sui topi hanno scoperto che un virus che si replica nei batteri enterococchi dell’intestino è in grado di favorire l’azione dei trattamenti anticancro. Infatti i ricercatori hanno osservato che la presenza del virus innesca una particolare reazione da parte del sistema immunitario, che riesce così a riconoscere e attaccare anche le cellule tumorali.
Questa importante scoperta conferma il ruolo fondamentale del microbiota intestinale ed apre a nuovi approcci terapeutici.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Science da un gruppo internazionale a cui l’Italia partecipa attraverso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, l’Università Federico II di Napoli, l’Università di Trento e quella di Trieste.
I ricercatori, sono stati guidati da Aurélie Fluckiger dell’Istituto oncologico francese Gustave Roussy e con il loro esperimenti hanno dimostrato che la somministrazione sui topi di batteri enterococchi portatori del virus, porta stimola e rafforza la risposta dei linfociti T del sistema immunitario dopo la terapia anticancro.
Inoltre, ciò che è stato osservato nei modelli animali, sembra trovare riscontro anche nelle persone: i pazienti con tumore del rene o del polmone godono più a lungo dei benefici dell’immunoterapia (quella che blocca la proteina Pd-1) se nelle feci presentano il virus degli enterococchi e se le loro cellule tumorali esprimono in superficie delle ‘antenne‘ che vengono riconosciute dai linfociti T attivati dal virus. Altri indicatori arrivano anche dai pazienti con melanoma, in cui sono stati trovati linfociti T che riconoscono ‘antenne‘ esposte dai tumori e che legano anche peptidi prodotti dal virus.