Epatite B novità 2024 su future nuove cure.
Una nuova molecola immunoterapica sviluppata dai ricercatori dell’Ospedale e dell’Università Vita-Salute San Raffaele in collaborazione con la startup americana Asher Biotherapeutics. Questa molecola è progettata per riattivare in modo mirato i linfociti T, che sono particolari cellule del sistema immunitario, al fine di combattere il virus dell’epatite B cronica.
Nel contesto dell’epatite B cronica, il sistema immunitario dei pazienti non riesce a eliminare efficacemente il virus responsabile della malattia (Hbv), che continua a sopravvivere e replicarsi nelle cellule del fegato. Nel 2019, gli stessi ricercatori avevano scoperto che i linfociti T, le cellule del sistema immunitario incaricate di combattere il virus, risultavano disfunzionali sin dalla loro attivazione.
Come funziona la nuova molecola immunoterapica contro l’epatite B cronica?
La novità di questa nuova molecola immunoterapica è il suo approccio mirato. In passato, era stata sperimentata un’altra molecola chiamata interleuchina-2, che era in grado di risvegliare i linfociti T. Tuttavia, questa molecola aveva il problema di causare gravi effetti collaterali quando veniva somministrata in modo sistematico, poiché colpiva non solo i linfociti T, ma anche altre cellule del sistema immunitario.
Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno modificato la molecola, legandola a un anticorpo specifico. Questo anticorpo indirizza la molecola in modo mirato solo ai linfociti T, riattivandoli ed evitando che colpisca altre cellule del sistema immunitario. Questo approccio mirato dovrebbe ridurre gli effetti collaterali e rendere l’immunoterapia più sicura per i pazienti.
I risultati della sperimentazione su modelli animali sono stati pubblicati su Science Translational Medicine, e questi risultati costituiscono una base importante per lo sviluppo futuro di un’immunoterapia clinica per l’epatite B cronica, una malattia che colpisce oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo.
(Fonte notizia Ansa)